Io parlo italiano :: Il passato remoto dei verbi irregolari
Completa le frasi con i verbi al passato remoto
Alle sei sonate Luigi Miceni
(deporre) la penna e
(infilarsi) il soprabito corto corto, alla moda. Gli
(parere) che sul suo tavolino qualche cosa fosse fuori di posto.
(fare) combaciare i margini di un pacchetto di carte esattamente con le estremità del tavolo. Ci
(dare) ancora una guardatina e
(trovare) che l´ordine era perfetto. In ogni casella le carte erano disposte con regolarità che le faceva sembrare libretti legati; le penne accanto al calamaio erano poste tutte alla stessa altezza.
Alfonso, seduto al suo posto, da una mezz´ora non faceva nulla e lo guardava con ammirazione. A lui non riusciva di portar ordine nelle sue carte. Qua e là era visibile il tentativo di regolarle in alcuni pacchetti riuniti, ma le caselle erano in disordine; l´una era riempita di troppo e disordinatamente, l´altra invece era vuota. Miceni gli aveva spiegato il sistema per dividere le carte secondo il loro contenuto o la destinazione e Alfonso lo aveva capito, ma, per inerzia, dopo il lavoro della giornata non sapeva adattarsi ad altra fatica non assolutamente necessaria.
Miceni già in atto di andare gli
(chiedere):
— E ancora non sei stato invitato dal signor Maller?
Alfonso
(accennare) di no; sfogatosi in quella lettera a sua madre, l´invito gli sarebbe stato una seccatura e null´altro.
Italo Svevo.
Una vita
OK